FORTE DEI MARMI (domenica 12 maggio 2024) – La storia dell’artista Ugo Guidi, originario di Pietrasanta, di cui oggi è visitabile la casa-atelier al Forte dei Marmi. Una meta imperdibile per gli appassionati d’arte contemporanea, nella quale sono spesso organizzati eventi, mostre e incontri culturali estremamente vari, versatili come l’immaginazione e la creatività dello scultore.
di Giulia Frigerio
«[…] la sua facoltà d’invenzione plastica, stimolata dalla fantasia a contatto con la cosa nella sua realtà, aspira a consolidarsi in un sottile equilibrio di misura reale, misura fantastica e illuminazione poetica».
Così scrive Massimo Carrà nel 1982, parlando dello scultore versiliese Ugo Guidi (1912—1977): un artista complesso, in costante ricerca di un equilibrio tra immaginazione e realtà, attivo soprattutto in Versilia.
Entrando in quella che può sembrare una delle numerose ville per le vacanze che si incontrano passeggiando per Forte dei Marmi, a pochi passi dal mare, i visitatori possono ritrovare la percezione della poetica artistica di Ugo Guidi, scultore e autore di diversi bozzetti e disegni estremamente interessanti. La casa-atelier dello scultore è oggi un museo nel quale gli spettatori possono approfondire le vicende della sua vita, la sua storia e la complessità della sua sensibilità artistica, che emerge sin dall’infanzia e adolescenza dell’artista.
Originario di Montiscendi Guidi sin da piccolo vive fra Querceta e Pietrasanta. L’infanzia è segnata da un evento tragico: la Grande Guerra si porta via suo padre, nel 1918, lasciandolo da solo con la madre vedova, segnata profondamente da quel dramma intimo.
Durante l’adolescenza prende ben presto dimestichezza con la dimensione artistica del luogo, una Versilia ricca di stimoli, fra le segherie di marmo sempre in funzione, le botteghe artigiane e gli artisti che durante l’estate si aggirano sul territorio in cerca di ispirazione, e Guidi si esercita in quelle che sono le prime prove.
Il suo talento per il disegno si intuisce quando è ancora adolescente e le immagini delle prime Madonne che tratteggia, mentre frequenta la Scuola d’Arte di Pietrasanta, continueranno a tornare nella sua mente e a riproporsi anche nelle opere successive.
Dopo la Scuola d’arte di Pietrasanta l’artista si sposta a Carrara, dove frequenta con successo l’Accademia di Belle Arti, sotto la guida di Arturo Dazzi, che ne resterà colpito, al punto da richiederlo come assistente.
Gli anni della formazione passano non senza prestigiosi riconoscimenti, come il Premio Dervillé che riceve nel 1937, e il futuro si rivela promettente, con il matrimonio con Giuliana Iacometti nel 1940 e l’inizio dell’insegnamento in Accademia, a Carrara, dove rimarrà fino al 1976.
Nel frattempo lavora, studia, sperimenta e si perfeziona in varie tecniche, utilizzando materiali diversi. Svariati sono anche i suoi soggetti, fra i quali tornano spesso temi come la Maternità, ma anche soggetti sportivi (celebre è il suo Portiere) e figure-totem.
L’improvvisa scomparsa, avvenuta nel 1977, non ha intaccato il suo prezioso ricordo in Versilia e dintorni, né la straordinaria sensibilità – che tuttora colpisce – delle sue opere, le quali si possono studiare e osservare da vicino nella casa-museo del Forte dei Marmi.
Il Museo Ugo Guidi
La casa-atelier di Ugo Guidi è oggi museo, con una collezione permanente delle sue opere in un allestimento esattamente uguale a quando era ancora il suo laboratorio ed è inoltre sede di mostre temporanee e iniziative culturali.
Le visite alla casa museo sono su appuntamento.
Per maggiori informazioni: http://www.ugoguidi.it.
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