Lucca (Domenica, 13 aprile 2025) — Nella giornata di venerdì, 11 aprile, i carabinieri della Stazione di Bagni di Lucca e del NAS di Livorno hanno dato esecuzione ad un’ordinanza del Tribunale di Lucca. Ordinanza che ha applicato ad un medico della USL residente nel capoluogo, ma domiciliato a Pisa, l’interdizione per un anno dalla professione medica e dal relativo esercizio di pubblico servizio medico.
La motivazione dietro tale provvedimento è riconducibile all’accusa per i reati di truffa aggravata e peculato che sarebbero emersi a seguito di indagini partite a fine 2023, a seguito di una denuncia di furto sporta ai carabinieri da un altro medico che aveva lamentato l’ammanco di un hard disk portatile contenente dati sensibili dei suoi assistiti, sparito dal proprio ambulatorio insieme a due apparecchi diagnostici di ingente valore in uso ad un altro collega.
di Luca Salera
Da qui i primi sospetti verso il medico che oggi è stato sospeso. Quest’ultimo infatti aveva usufruito dei locali in questione nel corso di un’attività professionale. Partendo da questi indizi, i militari di Bagni di Lucca hanno portato avanti una prima fase investigativa dopo la quale si sono impegnati nella ricerca della refurtiva insieme ai NAS di Livorno.
A seguito di due perquisizioni operate in tempi diversi nella residenza ed in altri domicili utilizzati dal medico, sono stati rinvenuti diversi quantitativi di prodotti per uso ospedaliero, abbigliamento sanitario, strumentazione diagnostica, materiale medicali e di attrezzatura utilizzata per il pronto soccorso o in ambulatorio. Tutto il materiale rinvenuto era diverso da quello acquistabile in farmacie private, come alcuni farmaci riconosciuti come stupefacenti. Il bottino è stato prelevato dalle sedi e dagli ambulatori di Lucca, Pisa, Livorno, Misericordie e Punti di emergenza territoriali.
Oltre ai furti, le indagini hanno evidenziato che in un periodo tra il gennaio 2022 ed il dicembre 2024, come il medico in questione abbia truffato il sistema sanitario Nazionale percependo compensi non dovuti per quasi 1600 ore di prestazioni effettivamente mai eseguite per un totale di circa 36.000 euro. L’uomo infatti sarebbe risultato contemporaneamente in servizio in contesti diversi con orari sovrapposti tra quelli presentati alla USL con quelli presso l’Ufficio Sanità Marittima Aereo e di Frontiera.
Last modified: Aprile 13, 2025