Esteri (Lunedì, 31 marzo 2025) — Si continua a scavare in Myanmar, lo si fa addirittura a mani nude tra le rovine degli edifici. Tre giorni dopo il terremoto di magnitudo 7.7 che dilaniato il sud-est asiatico lo scorso venerdì, sono ancora centinaia, se non migliaia, le persone che mancano all’appello.
Tuttavia nelle ultimissime ore, i soccorritori sono riusciti a liberare una donna scavando tra i resti del Great Wall Hotel di Mandalay Ma a 72 ore dal disastro, i tentativi di salvare chi è rimasto sotto le macerie si sta trasformando in una corsa contro il tempo. Questo perché sono diverse le zone del paese difficili da raggiungere e le comunicazioni non sono tornate completamente in funzione. In tutto ciò il conto dei morti ufficiali ha superato i 1.700, quello dei feriti a più di 3.400.
di Luca Salera
A complicare la situazione ci sono anche le temperature che sforano i 40 gradi rendendo ancora più complicate le operazioni di soccorso ed ancora più grave la situazione di chi è intrappolato tra i detriti e le macerie. Molte squadre, nonostante l’arrivo di rinforzi dall’estero, non hanno a disposizione nessun tipo di attrezzatura e sono costretti a lavorare a mani nude.
I danneggiamenti a strade e ponti hanno poi reso ancora più complicato raggiungere alcune zone del paese. Washington ha promesso 2 milioni di dollari di aiuti alla giunta militare, fondi precedentemente tagliati a vari progetti nel paese.Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, servono almeno 8 milioni di dollari per garantire la minima assistenza umanitaria alla popolazione. Intanto a Bangkok, nella giornata di oggi, diversi edifici sono stati evacuati a seguito di segnalazioni di vibrazioni e crepe che però sembrano essere pre esistenti.
Last modified: Marzo 31, 2025