CAPANNORI (10 gennaio 2025) – Qualche giorno fa vi avevamo raccontato di un incidente occorso alla cartiera Smurfit Kappa di Capannori, dove un 52 enne ha perso la vita, sulle prime, a causa di un incidente causato da un malore. Tuttavia nella giornata di ieri è arrivata una svolta nell’indagine: ad uccidere Artan Kaja sarebbe stato un colpo di pistola alla testa.
Di Luca Salera
Il presunto killer, sottoposto a fermo di polizia giudiziaria dai carabinieri, è un connazionale di Kaja residente a Capannori. Dalle indagini sembra che un paio di mesi fa il camionista avrebbe avuto un diverbio importante con Kaja per motivi di natura personale. È stato lo stesso albanese accusato dell’omicidio a presentarsi mercoledì mattina dai carabinieri di Lucca confessando “Sono io la causa di morte di Artan”. La motivazione è riconducibile alla vendetta, secondo l’assassino infatti la causa dietro il proprio licenziamento fosse da attribuire proprio al pesante diverbio avuto con Kaja.
Dal racconto fornito ai carabinieri, l’assassino ha scavalcato il muretto che confina con il cimitero di Lunata. Poi, senza fare rumore, si è avvicinato al ricovero del muletto e nell’oscurità ha atteso che Kaja fosse solo per aprire il fuoco. L’arma del delitto, che non è stata ancora ritrovata, sarebbe stata gettata in una grande cesta. In attesa dell’interrogatorio di garanzia è stata disposta l’autopsia del cadavere.
Last modified: Gennaio 10, 2025