L’inizio del Ramandan, domenica, preme sulle trattative.
Gli Usa, mediatori Qatar e Egitto implorano, entro tale data, il cessate il
di Domizia Di Crocco
fuoco che non è ancora stato sottoscritto.
Dalle informazioni documentate tutto sarebbe nelle mani dei miliziani.
In particolare del loro leader nella Striscia, lo sfuggente Yahya Sinjar, il quale, però, potrebbe essere interessato a proseguire gli scontri nel mezzo del Ramadan nella speranza di ottenere finalmente il sostegno militare degli Stati arabi, finora poco inclini ad andare oltre le parole.
I miliziani di Hamas hanno espresso volontà nel raggiungere l’intesa e addossano la responsabilità del ritardo a Israele.
Il negoziato è stato concordato per metà: gli ostaggi verranno liberati , ma il ritiro delle truppe non ci sarebbe.
Nel merito della crisi alimentare, Ieri il ministero della Salute di Gaza ha comunicato l’ennesimo decesso a Gaza City di una 15enne gravemente disidratata: il diciottesimo caso in una settimana.
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha denunciato un’estrema malnutrizione infantile nella Striscia che avrebbe già causato la morte di dieci bambini.
Senza un cessate il fuoco non ci sarà più da mangiare, è una situazione gravissima – comunica il segretario della Caritas di Gerusalemme, Anton Asfar, ieri era a Roma per incontrare don Marco Pagniello, direttore di Caritas italiana, che ha assicurato il proprio sostegno tecnico e finanziario.
La Caritas di Gerusalemme è una delle tre organizzazioni umanitarie presenti nel nord della Striscia oltre che a Rafah e Khan Yunis – spiega Asfar –. siamo riusciti a fornire assistenza di base alle 803 persone accolte nelle due parrocchie di Gaza City. Le scorte, stanno finendo , è una situazione gravissima.