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Cecilia Sala, perché la giornalista italiana è prigioniera in Iran e qual è la situazione attuale riguardo le trattative per un possibile rilascio: i genitori chiedono silenzio stampa

ITALIA (3 gennaio 2025) – Lo scorso 19 dicembre la giornalista italiana Cecilia Sala (29 anni), è stata arrestata a Teheran mentre svolgeva il proprio lavoro con un regolare visto giornalistico. Non è la prima volta che la Sala si appresta a raccontare, e dunque a visitare, eventi complessi in nazioni “pericolose”. Tra i suoi lavori troviamo infatti il racconto delle proteste in Cile, la crisi venezuelana, la caduta di Kabul e la guerra in Ucraina. Ragion per cui i motivi che hanno portato al suo arresto restano difficili da comprendere.

di Luca Salera

Le autorità iraniane hanno dichiarato che la Sala sarebbe accusata di “violazione delle leggi della Repubblica islamica”, senza che però siano stati forniti dettagli sulle presunte infrazioni. Il suo arresto è avvenuto pochi giorni dopo la detenzione in Italia di Mohammad Abedini, ingegnere iraniano arrestato a Malpensa su mandato degli Stati Uniti con l’accusa di fornire componenti per droni all’Iran. Probabilmente dunque l’arresto della Sala da parte dell’Iran potrebbe essere un tentativo di ottenere una leva diplomatica proprio per ottenere la scarcerazione ed il rimpatrio di Abedini in cambio di quello della giornalista.

La situazione resta complessa e il governo italiano continua ad interloquire con quello iraniano per capire come riportare la Sala a casa. Nel mentre i genitori della giornalista hanno diffuso un appello in cui hanno chiesto ai mezzi di informazione il silenzio stampa sulla vicenda, in modo da aiutare il lavoro del governo finalizzato alla liberazione della propria figlia.

Intanto le condizioni di Cecilia appaiono decisamente peggiori di quanto ci si aspettasse. Sala è in regime di isolamento e carcere duro da oltre 14 giorni, dorme per terra con a disposizione solo due coperte, l’illuminazione non viene mai spenta e l’hanno privata degli occhiali da vista. Si saprà di più nei prossimi giorni, tuttavia resta plausibile uno “scambio” di prigionieri con Abedini, per il quale però si dovrà trattare anche con gli Stati Uniti.

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Last modified: Gennaio 3, 2025
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