ITALIA (8 gennaio 2025) – Grazie ad un lavoro di intelligence, diplomazia e politica, e insieme la rete internazionale: Trump, Biden, von der Leyen, Cecilia Sala è tornata a casa sana e salva dopo venti giorni di prigionia nel carcere di Evin. La giornalista era stata arrestata il 19 dicembre scorso. In queste ore la Sala è atterrata in Italia dove ad attenderla c’era il suo fidanzato, la sua famiglia, Giorgia Meloni ed il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
Di Luca Salera
Fondamentali alla liberazione della giornalista detenuta a Teheran sono stati i contattati diretti avuti tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Donald Trump. La svolta è infatti arrivata nelle ultime 48 ore, proprio a seguito del blitz di Meloni a Mar-a-Lago dove ha avuto un vis a vis con il neo eletto presidente americano. Un incontro volto anzitutto a rafforzare il legame politico e personale, per conquistare la fiducia del Tycoon che ha trovato il tempo di affrontare il cosiddetto Sala-Gate. Chiedendo nei fatti un’apertura all’Italia, pronta a valutare il diniego all’estradizione di Abedini pur di salvare la giornalista.
Proprio sul fronte “contropartita” si attendono, a breve, segnali tangibili con gli ayatollah. La partita giudiziaria resta aperta: dalla procura di Milano segnalano che potrebbero arrivare a breve novità sul destino di Mohammed Abedini, ingegnere iraniano arrestato a Malpensa e detenuto in carcere, sul quale pende la richiesta di estradizione degli Stati Uniti e un’accusa di terrorismo. Ma nonostante la possibilità di rimpatrio di Abedini, a liberare la Sala è stata la via diplomatica e politica. Bisognerà però capire cosa darà in cambio l’Italia all’Ayatollah.
Last modified: Gennaio 8, 2025