L’assegno di inclusione ha suscitato confusione: oltre il 30% dei richiedenti non hanno ricevuto i soldi della misura sostitutiva del reddito di cittadinanza. L’assegno di inclusione, introdotto dal governo Meloni, si rivolge alle famiglie svantaggiate e non occupabili, composte da minori, anziani, persone con fragilità o seguiti dai servizi sociosanitari di Asl e Comuni.
Di Giulia Frigerio
Un terzo dei richiedenti, per le quali un taglio di reddito rappresenta un disagio non indifferente per il mantenimento del nucleo familiare (la cifra ammonta a 620 euro, come importo medio, pagato dall’INPS) non ha ricevuto il consueto assegno.
Cristina Moriconi, responsabile dei patronati Inca Cgil della provincia di Lucca, spiega le problematiche relative a tale misura.
«Ci sono stati dei problemi – afferma Moriconi – e tante famiglie non hanno avuto i soldi in questi primi due mesi. Noi abbiamo iniziato a presentare le domande il 18 gennaio per consentire alle famiglie di ricevere il primo versamento sulla tessera blu delle Poste già dal 26 gennaio o eventualmente il 15 febbraio. Molti aspetti erano ancora da chiare ma l’Inps ha preferito aprire alle domande e così tante sono state bocciate. Le ragioni sono svariate: un quarto delle richieste sono state respinte e in questi casi il problema principale è rappresentato dalla soglia Isee, più restrittiva rispetto a quella prevista per il reddito di cittadinanza. Altre ancora hanno ricevuto il diniego per via del reddito e delle scale di equivalenza, il parametro che consente di confrontare situazioni differenti. Un altro 10 per cento delle domande, invece, è sospeso in attesa di verifiche. In questo caso i problemi sono legati al mancato riscontro con Comuni e Asl del fatto che il soggetto sia effettivamente in carico ai servizi sociali o sanitari».
Last modified: Febbraio 26, 2024