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Si infittisce il giallo dell’omicidio in cartiera: l’autoaccusato ora fa il gioco del silenzio

CAPANNORI (11 gennaio 2025) – Mancano la pistola e l’ogiva del proiettile, inoltre adesso Marian Pepa, autoaccusatosi dell’omicidio di Artan Kaja a colpi di arma da fuoco, ha smesso di collaborare iniziando a giocare al gioco del silenzio. Si resta in attesa dell’autopsia.

di Luca Salera

Si infittisce dunque il giallo della cartiera Smurfit Kappa. La morte di Kaja resta ancora un rompicapo senza risposta anche in considerazione dell’evolversi delle diverse situazioni legate all’omicidio. Una iniziale svolta era arrivata nei giorni scorsi quando l’ex autotrasportatore Pepa aveva confessato di essere l’autore materiale dell’omicidio del proprio connazionale.

Tuttavia dopo due giorni di frasi sconnesse e parziali ammissioni, di fronte al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lucca, Simone Silvestri, e assistito dall’avvocato di fiducia, l’uomo si è trincerato nel silenzio. Vanno quindi avanti le indagini e i sopralluoghi dei militari dell’arma che sono alla ricerca di elementi validi a supportare quanto dichiarato inizialmente da Pepa. L’accusa rimane di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione. A chiarire quanto accaduto sarà quasi certamente l’autopsia fissata per lunedì, nel frattempo Marian Pepa resta in carcere.

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Last modified: Gennaio 11, 2025
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